Tipo di sentiero
E
Livello di difficoltà
Impegnativo
Altitudine max
2224 m slm
Dislivello positivo
1100 m D+
Sviluppo
14,5 km
9 AGOSTO: IL VALLONE SELVAGGIO DI RIMELLA, IN VALSESIA
PERCHè SCEGLIERE QUESTO ITINERARIO
Una giornata di totale immersione in un vallone rimasto ancora autentico e selvaggio, dal ricco passato Walser, percorrendo gli antichi sentieri che si utilizzavano secoli fa per compiere la traversata dalla Val Mastallone, in Valsesia, lll'alta Val Strona, sopra Omegna e il Lago d'Orta. Percorreremo un giro ad anello che ci permetterà di scoprire alcuni tra i luoghi più suggestivi al confine tra le due vallate.
PROGRAMMA
RITROVO: SABATO 9 AGOSTO, ORE 8.30 A VARALLO SESIA (indicazioni più precise verrano fornite direttamente ai partecipanti dopo l’iscrizione).
Pranzo al sacco
Rientro alle auto previsto entro le 17.30
DESCRIZIONE ITINERARIO: partendo dalla frazione di Rimella Villa Superiore (1333 m) e, nei pressi dell’abitato, iniziamo a salire verso la bella abetaia.
Usciti dal bosco, usciamo su di un’ampia area di pascolo dove scorgiamo, appena sotto di noi, un primo alpeggio, l’Alpe Scarpiola. Qui dominano i rododendri e, in estate, bellissime fioriture.
Dopo aver attraversato il Rio Scarpiola riprendiamo a salire e in breve raggiungiamo l’Alpe Casera Alta, a 1740 m, dove sono visibili alcune baite ancora in discreto stato.
Continuiamo a salire e, su tracce di sentiero, raggiungiamo il punto più alto con gli ultimi strappi, la Bocchetta della Vacche, a 2224 metri.
Qui, sulla cresta che si apre davanti a noi, si staglia imponente la Cima Alternberg, a 2394 m.
Da qui inizieremo la nostra discesa fino al Lago del Capezzone e al Bivacco Abele Traglio, proseguendo verso l’Alpe Capezzone, dove ci dirigeremo verso la Bocchetta di Rimella (detta anche Bocchetta di Campello), storico passaggio tra le due valli.
Dalla Bocchetta raggiungeremo nuovamente Rimella con un bellissimo giro ad anello. Possibilità di sosta al Rifugio Città di Borgomanero.
RIMELLA è la colonia valsesiana di origine Walser più antica, come attesta una pergamena del 1255. Qui, anche a causa del suo isolamento, la lingua e le usanze walser sono rimaste intatte più a lungo rispetto ad altre località alpine.